Villa Lais (tutto su...)

Dal sito della Sovrintendenza ai Beni Culturali di Roma:
Villa Lais, già Vigna della Campagnola
Dove si trova: Municipio Roma IX, quartiere Tuscolano
Epoca: XIX-XX Secolo
Estensione: 28.000 mq
Ingressi: piazza Cagliero 20, via Paolo Albera, via Deruta, via Giacomo Costamagna
Nei secoli XVII e XVIII l'area risultava suddivisa in due vigne, una denominata "alli Condotti", dalla vicinanza dei condotti dell'Acquedotto Felice, l'altra "alla Ferriera", dal nome di un opificio per la lavorazione del ferro. La proprietà dei terreni restava in ogni caso appannaggio del latifondo ecclesiastico, il Capitolo Lateranense, che nel 1685 cedette una delle due vigne in enfiteusi a Carlo e Lorenzo Merolli, mercanti di campagna, le cui famiglie ne risultarono detentrici fino alla prima metà dell'800. Nella seconda metà del secolo fu di proprietà dei Costantini e nel 1906 il nucleo centrale dei tre edifici venne a far parte degli "Orti Lais" . I Lais trasformeranno la rustica vigna in residenza borghese suburbana, senza per questo cancellarne la funzione, con interventi di riqualificazione del complesso iniziati da Filippo Lais. Venne creato un giardino "padronale" limitrofo al villino e costruiti nuovi edifici di servizio (vaccheria, garage-scuderia, serra, case d'abitazione per il giardiniere e gli addetti alla gestione produttiva).
Alla metà degli anni '50, con la creazione del vicino quartiere di abitazioni, l'area originaria della Villa di fatto si ridusse a quella attuale.
Della tenuta sono rimasti otto edifici di varie dimensioni con differenti destinazioni d'uso, il piccolo giardino padronale e una piccola parte degli orti. Quasi tutti gli edifici sono stati ristrutturati e funzionano come sedi gestionali di servizio o di attività sociali e il giardino padronale è stato, dal 1992 a oggi, in parte recuperato. L'area, una volta ortiva, è stata invece interessata da un progetto di risistemazione che l'ha infine caratterizzata come parco attrezzato, con l'inserimento di un "anfiteatro" all'aperto per manifestazioni spettacolari. Nel 1997 il Centro Diurno "Villa Lais", che si occupa della riabilitazione e del reinserimento socio-lavorativo di pazienti affetti da disturbi psichici, ha avviato un piano di riqualificazione del "giardino attrezzato" nell'ambito dei Progetti Europei per la cultura.
L'edificio principale, restaurato dall'Amministrazione comunale nel 1997-98, si presenta come un parallelepipedo movimentato da due corpi rialzati ai lati: uno, sede di una piccola cappella privata di gusto eclettico, e l'altro decorato come una torretta. Gli ambienti dell'edificio sono caratterizzati da una va­rietà di motivi ornamentali. Ogni stanza è decorata secondo uno stile differente legato alla sua funzione: un salotto con motivi floreali di stile liberty; un androne con piccoli frammenti marmorei e piccoli falsi murati nelle pareti e controsoffittature decorate con grottesche e motivi antichi, una sala di rappresentanza con medaglioni-ritratto di uomini illustri.


Dal sito 060608:
Il nucleo originario di Villa Lais, sorta su un terreno reso produttivo dalla presenza del Fosso dell'Acqua Mariana o Marrana e dell'Acquedotto Felice, è costituito da una fattoria settecentesca. La semplicità delle forme del Casino ne testimonia l'origine agricola, anche se l'edificio fu successivamente abbellito e nobilitato con aggiunte e decorazioni. L'assetto attuale della villa è il frutto di trasformazioni tardo ottocentesche apportate da Filippo Lais, ingegnere idraulico, che non potendo vantare antenati nobili, benché provenisse da una famiglia di grande talento intellettuale, (il fratello era astronomo e vicedirettore della Specola Vaticana) cercava di costruire intorno a sé un ambiente elegante. In vari punti all'interno e all'esterno di Villa Lais è possibile rintracciare echi neogotici. Fu Filippo Lais a decidere di staccare la parte padronale della villa dall'area destinata alla produzione agricola, facendo creare un giardino botanico di impostazione paesaggistica e costruendo vari edifici di servizio vicino al casino, come la scuderia, una semplice costruzione al cui ingresso è posta una bella scultura a forma di testa di cavallo. Al casino venne aggiunta una singolare cappella semicircolare in mattoni. I Lais acquisirono un'altra villa in questa stessa zona, Villa Santacroce a Monte d'Oro, distrutta negli anni '50, perché fortemente danneggiata dai bombardamenti della II Guerra Mondiale e dall'incuria. L'odierno giardino di Villa Lais è costituito dalla parte padronale della villa con un pezzo del giardino originale, sopravvissuta all'espansione edilizia degli anni '50, e da una parte di giardino recuperata di recente. In questa parte del giardino nel 1997 i giovani del centro di riabilitazione psichiatrica, che ha sede nel casale adiacente alla villa, hanno realizzato un giardino a forma di violino. Lo spazio verde è stato ornato con ciclamini, essenze ornamentali, lavande, rose. Tra querce e lecci, su una collinetta, è stata creata una piccola cascata d'acqua. Lo sviluppo di questo giardino è stato studiato per favorire la fruizione dello spazio da parte dei disabili. Nell'ambito di un progetto finanziato dal Comune di Roma e realizzato con finalità didattiche ed educative da alcune associazioni, nel parco di Villa Lais è stato recentemente realizzato "Il sentiero di Pan". Si tratta di un percorso attrezzato che guida i visitatori, piccoli e grandi, alla scoperta delle specie botaniche presenti nel parco; il tracciato, corredato di cartelli indicatori che aiutano ad individuare le essenze vegetali e ne spiegano l'inserimento nell'ambiente, si svolge per tutta l'estensione dell'area, dall'ingresso, dove è posto un cartello che indica il tracciato da seguire fino alla conclusione del percorso, dove si trovano suggerimenti per altri spazi verdi del quartiere con relative "istruzioni per l'uso".

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