Non volevo scrivere nulla del concertone anche perchè non si svolge nel IX Municipio, ma è arrivata una mail dall'Associazione Forche Caudine (che riporto in fondo) che tutto sommato trovo condivisibile, e spiego perchè.
Ieri pomeriggio già alle 17 c'era uno spettacolo squallido di giovanissimi che bevevano attaccati ad una bottiglia (ciascuno la propria), molti già ubriachi (o peggio) barcollavano sull'Appia probabilmente senza meta, alcuni vomitavano altri erano a malapena sostenuti dagli amici. Ed immaginiamo anche le inevitabili espletazioni di bisogni corporali in tutta la zona. Insomma una situazione che non è solo indecente in termini perbenistici ma anche insostenibile in termini sociali.
Dei partecipanti al concerto molti sono giovani o giovanissimi (molti minorenni ma già quasi alcolizzati) cui non interessa nulla degli scopi del concerto, che ormai è solo un rave autorizzato. Bottiglie gettate ovunque, nei portoni, davanti alle serrande dei negozi, nella metropolitana, dove chiunque può sbevazzare e dare fastidio senza nessun timore di subirne le conseguenze. In pratica la replica primaverile dello spettacolo di capodanno. I turisti, diretti a San Giovanni, non mi sono sembrati molto contenti di questo carnaio disumano.
Infine i vigili urbani, sono intervenuti a Piazza Re di Roma solo sul tardi e quelli a Piazzale Appio erano trincerati a parlottare nel proprio casotto, mentre c'era un delirio di gente che passava a branchi nonostante le strade fossero aperte al traffico.
Insomma ha ancora un senso questo concertone, e soprattutto ha ancora un senso farlo nel centro di Roma ?
Premesso questo riporto il testo inviato dall'associazione Forche Caudine che emendo solo della parte dedicata a cosa che non c'entrano direttamente, PUP e cantieri Metro.
Vi prego negli eventuali commenti di rimanere in tema e soprattutto di non scrivere volgarità, altrimenti i commenti saranno segati senza pietà.
Spostare il concertone del Primo maggio: via da San Giovanni !Non entriamo nel merito delle tematiche di confronto politico o sociale sul concertone del primo maggio a piazza San Giovanni, dall'opportunità di promuovere un evento del genere in un periodo di crisi alle spese che ricadono sulla comunità. Non è questo di cui vogliamo parlare.
Il caos per il concertone non è limitato solo al primo maggio, quando centinaia di migliaia di persone si riversano nella zona, paralizzando traffico, ostruendo parcheggi, spesso offrendo spettacoli non proprio esaltanti tra gente "ubriaca" (eufemismo), che vomita o che si sente male. I residui, ad esempio i vetri di centinaia di migliaia di bottiglie, rimangono per mesi in tutta la zona, compresi i parchi gioco di via Carlo Felice o di piazza dei Re di Roma. Poi c'è l'impatto acustico, dalla costruzione del palco (una decina di giorni) allo smontaggio, dalle prove dei giorni precedenti all'esecuzione dei brani. Anche il traffico viene incrementato dal via vai di camion e muletti. Per non parlare, con riferimento al primo maggio, dei disservizi accentuati: autombulanze che accumulano ritardi, passi carrabili ostruiti, ecc.
A quando la parola "fine" per l'ulteriore profanazione del quartiere San Giovanni ?
Associazione "Forche Caudine" - Roma