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Il salone degli sportelli al pubblico del IX Municipio |
Vorrei rifare la carta d'identità, chiamo al telefono l'URP del IX, che gentilmente mi spiega cosa devo fare, purtroppo prima delle 8:30 non aprono ed a quell'ora di solito si va al lavoro, quindi per guadagnare tempo passo una mattina alla cassa per ritirare il modulo da compilare, pagare la tassa e scappare via, poi lo compilo a casa.
Poi la mattina in cui ritengo di poter dedicare più tempo, parto da casa presto e per le 7:45 sono pronto davanti all'ingresso. Ci sarannoo state si e no 8 persone, ci guardiamo e come di regola chiedo "chi è l'ultimo" stabilita la cosa mi siedo con calma ed aspetto che aprano.
Ma non avevo fatto il calcolo con chi arriva dopo e che alle 8:20 si mette in fila davanti alla porta senza guardare in faccia chi era già li da tempo... per evitare discussioni mi pongo in ottava posizione, ma ci sono quelli che si mettono di lato, ed inutile dire che quando aprono scatta la ressa alla macchinetta che distribuisce i numeri.
Ma la macchinetta non funziona, manca la carta sembra. Primo mormorio "ma non poteva metterla prima di aprire" ?
A quel punto si è formato un capanello e l'impiegato inizia ad urlare e ad apostrofare tutti a prescindere, chi rispetta la coda e chi no con: "Nun fate come ar solito er branco de pecore, in fila ho detto no er capannello!"
Bella accoglienza, mi viene in mente Beppe Grillo che chiama i politici "nostri dipendenti" ebbene questo impiegato lo è ancora di più, lo stipendio glielo paga lo stato cioè noi.
Sarebbe sufficiente distribuire i numeri all'esterno una mezzora prima, avvicinando la macchinetta alla serranda, ma tiremo innanz...
Si capisce che il pathos maggiore ci sia per le carte d'identità, in particolare tutti impazziscono per le carte elettroniche (indubbiamente comode) e quindi la ressa è li', ma allora non si potevano fare due file ?
No alle carte d'identità ci sono due impiegate stressate dal pubblico, mentre alle informazioni ci sono tre impiegati che rispondono, a volte con un atteggiamento molto supponente, alle domande più che lecite di chi non ha internet e magari viene in quell'ufficio una volta ogni 5 anni.
L'open-space poi non aiuta, perchè è esposto sia chi sta al pubblico, sia il back-office con impiegati che legittimamente hanno diritto a pause o a scambiare una parola con il collega, ma il "pubblico" che va per uno non è nello spirito giusto per condividere l'atteggiamento leggermente rilassato.
Alla fine prendiamo le nostre carte d'identità dopo circa un'ora e mezza dall'ingresso e ci è andata bene, perchè per la carta elettronica c'è da aspettare molto ma molto di più, addirittura non c'era una stima precisa... solo "...c'è da aspettare molto, molto, molto...".
Roma, Italia anno 2011 ma potevano essere benissimo anni 60...